Editori indignati con Apple per il nuovo sistema di abbonamenti

La nuova politica di abbonamenti dell’App Store non è proprio piaciuta agli editori europei che hanno lanciato una protesta ufficiale tramite la International Media Marketing Association, l’organo cherappresenta i più grandi editori europei.

Gli editori europei si sono sentiti traditi da Apple, loro che hanno contribuito al successo di iPad, messi all’angolo dal colosso americano che vuole controllare interamente tutta la piattaforma, colosso che ha fornito poche informazioni, per lo più informali e inaspettatto da tutti.

 ”C’è confusione e la sensazione di essere stati traditi, abbiamo contributo a dare il successo ad iPad e ora Apple ci mette all’angolo controllando interamente la piattaforma. Apple ha detto che non c’è stato alcun cambiamento nella sua politica, ma quando i loro responsabili parlano con gli editori dicono cose diverse. In più Apple ha discusso con qualcuno di loro e non con altri, qualcuno ha ricevuto una email qualcuno una chiamata informale al telefono. Stiamo discutendo di qualche cosa che non afferriamo interamente, un sistema di abbonamento che non è stato neppure annunciato. Ci spiegano che dobbiamo cancellare le attuali modalità, ma non ci spiegano nel dettaglio che cosa avverrà. Eppure c’è chi sembra sapere. Perché ci sono editori che sono stati informati e altri che non lo sono? Sono la nuova Microsoft”.

 “Gli editori di giornali – dice Piechota, vice presidente dell’associazione – all’inizio hanno accolto a braccia aperte iPad. Pensavano che sarebbe stato un valido modo per accedere ai contenuti di quotidiani e riviste e per questo molti di essi hanno esaltato iPad e hanno investito sulle applicazioni per esso. Promuovendo le loro applicazioni hanno promosso iPad e l’hanno aiutato ad avere successo sul mercato. Ma ora Apple ci obbliga a vendere gli abbonamenti attraverso il suo sistema e questo significa concedere ad Apple il 30% della transazione e alla fine praticare per gli abbonamenti su iPad un costo più alto. Infine usando il canale di Apple si perde ogni contatto con il cliente. Molti editori si sentono traditi da queste scelte”.

 

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