Esplosione alla Foxconn: 500 mila iPad subiranno rallentamenti

Esplosione alla Foxconn: 500 mila iPad subiranno rallentamenti

La forte esplosione che ha coinvolto lo stabilimento di Foxconn a Chengdu in Cina provocando la morte di 3 persone e almeno 15 feriti gravi è stata quantificata dagli analisti in una riduzione della produzione di iPad 2 stimata almeno a 500 mila unità, il che porterebbe Apple a incontrare dei problemi nel raggiungere i 7,4 milioni di iPad 2 venduti nel corso del secondo trimestre. Sempre secondo gli analisti se le operazioni di ripristino della fabbrica di Chengdu si dovessero protrarre oltre il mese le stime di perdite da parte di Apple sarebbero ancora più ingenti.

Ciò che ci sconvolge di più di tutta la vicenda che ruota intorno all’incidente di Chengdu è come tutta l’opinione pubblica si sia concentrata nello stimare le perdite di produzione subite da Apple e i relativi minori guadagni della società senza soffermarsi sulla catastrofe in qualche modo evitabile che ha colpito tutti i lavoratori dello stabilimento cinese di Chengdu. Vi ricordiamo che ancora prima dell’incidente, nelle fabbriche di Foxconn, si manifestarono diversi suicidi fra i lavoratori dovuti alle scarse condizioni di sicurezza e ai ritmi troppo serrati a cui i lavoratori venivano sottoposti e nonostante tutto la dirigenza di Foxconn non ha posto le dovute misure di sicurezza.

Apple e tutte le aziende che si avvalgono della manodopera cinese per la produzione dei propri prodotti dovrebbero trarre insegnamento dalla vicenda di Chengdu, dovrebbero fermarsi un attimo e pensare come mai una azienda cinese riesce a fornire manodopera a prezzi stracciati quando in Italia o nel resto del mondo la stessa manodopera costerebbe almeno il triplo e soprattutto dovrebbero considerare che una catastrofe dovuta alla scarsa sicurezza provocherà danno alla società stessa ma in modo indiretto anche alla società che ha commissionato il lavoro alla stessa.

La vicenda conferma ancora una volta che nella vita moderna è più importante il Dio Denaro e tutte le aziende mondiali preferiscono firmare un patto di morte con gli sfruttatori cinesi pur di risparmiare.

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